lunedì 20 giugno 2016

Thorgal - Shine on you Crazy Diamond!

Benritrovati signori!
Da poche settimane a questa parte, ho iniziato a spammare Thorgal nel famigerato gruppo Telegram 'Master Club' (saluto Master of Ecchi che so che ci segue) per darla in chiulo al buon vecchio Mr.Sid decisi di scrivere un wall text che so che andrà perso nel tempo come lacrime nella pioggia, ma poi dato che mi son ricordato di SSN mi son detto: 'Perché non provare dei bastoni di pesce con crema pasticcera?Meglio convertire il messaggio in un post'.


Thorgal è una saga iniziata nel 1977, scritta da Van Hamme e Rosinsky e pubblicata su Tin Tin, La critica canonica mi obbligherebbe a fare un quadro storico filologico del fumetto, Ma io non sono studiato e me ne fotto buttando un'occhio sullo stile canonico del periodo quasi per giustificare il fatto che un prodotto sia invecchiato male e a esplicare gli errori, gli anacronismi e tutto ciò che possa essere considerato un difetto affermando: 'Eh! ma per il tempo era innovativo'. Con Thorgal non penso ce ne sia bisogno, l'unico difetto effettivo dovuto all'aspetto storico è il fatto che la narrazione procede spedita poiché in origine venivano pubblicate solo poche pagine alla volta e bisognava creare, gestire e concludere un climax in quella decina di tavole. Ciò porta all'assenza di lunghi scontri, e di lunghe attese concentrando grossa parte dell'attenzione sui dialoghi, sull'analisi psicologica, sulle interazioni dei personaggi e sul mandare avanti la trama *Quanto vorrei che Bendis leggesse Thorgal*

 Agli occhi di un lettore moderno la trama sembrerà estremamente semplice, -come effettivamente è!- Nel primo numero scopriamo che Thorgal Aegirson è un uomo cresciuto senza genitori e che cerca di ottenere la mano di Aaricia figlia di Gandalf il Pazzo capo di una tribù vichinga; dopo un input iniziale non proprio originalissimo i nostri iniziano a trovarsi in avventure sempre più macabre e 

affascinanti, che permettono ogni volta di scoprire maggiori sfaccettature dei personaggi, ma che non appesantiscono la lettura di riferimenti a volumi o storie precedenti e ciò porta ad un grandissimo pregio -generalmente comune nel fumetto francese, ma che in Thorgal vorrei sottolineare maggiormente- l'assenza di pesanti fili connettivi fra una storia e la seguente; ciò permette una lettura libera e randomica, caratteristica fenomenale per qualsiasi allegato da edicola (leggasi: 'Se non avete i soldi potete acquistare un numero una tantum e capirlo lo stesso')


In questo contesto vengono inseriti tutta una serie di personaggi enigmatici e affascinanti, che avranno sia una grande funzione nella storia, ma che influenzeranno anche il lettore, ponendo a questo quesiti etici raramente banali o poco performanti, non sono personaggi appiattiti sullo sfondo, ma vivono grazie alle proprie sfaccettature e al proprio ingegno e al proprio animo. Gandalf il Pazzo, Slive la Maga e Thorgal Aergirson che su tutti si erge (almeno per ora) grazie al proprio ingegno e -soprattutto- alla propria statura morale;  ciò mi porta a definire Thorgal un fantasy 'amletico' poiché il protagonista e l'ambiente non posseggono ne l'infallibilità, la grandiosità del fantasy epico, né l'oscurità e il relativismo morale del dark fantasy. Thorgal è un uomo buono, un figlio delle stelle con solidi precetti  etici, che, nonostante la costante possibilità di fallire, decide di proseguire, di andare avanti, di scegliere la strada giusta, una luce nelle notti oscure che va a ispirare e simboleggiare -si spera- il lettore e ne diventa esempio e guida.

Ciò su cui vorrei soffermarmi è però la narrazione:  intrigante e avvincente, ben modulata, con uno stile che va a privilegiare non solo l'azione più pura, ma soprattutto le espressioni, l'emotività e il dubbio dei personaggi, che si discosta moltissimo dalla plastica iconicità di un Corto Maltese, tendendo più verso un'esplicazione del pensiero attraverso pagine e dialoghi. Una buona densità di azione rende ogni avventura intrigante e avvincente, e l'assenza degli spiegoni tipici del fumetto francese  rende il prodotto estremamente veloce  e interessante, non annoia e, nonostante le tematiche spesso sfiorino argomenti più pesanti, il prodotto resta adatto anche a una lettura più leggera proprio per via del fatto che Thorgal ha in ogni numero considerevole di strati di lettura.




Ultimo punto che voglio trattare piuttosto sinteticamente -scusate per il fatto che vi sto tenendo davanti allo schermo da circa 6 minuti- è il disegno che va a imprezziosire una saga già di per sè ottima. Soprattutto nei primi numeri i disegni sono estremamente funzionali e unici rispetto al panorama della Francia di fine anni '70, uno stile realistico che però mantiene intatta la freschezza e l'emotività di un qualunque tratto caricaturale grazie proprio
all'inserimento e utilizzo di tutta una serie di elementi tra cui occhi grandi, rughe, inchiostri e colori che rendono i personaggi ancor più vividi e concreti nella cellulosa; anatomia e proporzioni sempre corrette, modulazione di inchiostri sempre estremamente curata, infinita attenzione è posta nel curare gli ambienti e i fondali del mondo in cui si muovono i personaggi in modo da dare maggior concretezza  così che il lettore si percepisca vicino a Thorgal non solo con l'animo, ma anche con i sensi.
  Quindi per concludere, Thorgal è una serie che sto amando profondamente, matura dal punto di vista grafico e narrativo, nonostante l'esperienza degl'autori non fosse poi enorme.
E oggi, in un epoca di oscurità, di ostentata superficialità, di vuoto elitarismo, una stella che danzando, cade risulta essere il più dolce dei fari


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