Da poche settimane a questa parte, ho iniziato a spammare Thorgal nel famigerato gruppo Telegram 'Master Club' (saluto Master of Ecchi che so che ci segue) per darla in chiulo al buon vecchio Mr.Sid decisi di scrivere un wall text che so che andrà perso nel tempo come lacrime nella pioggia, ma poi dato che mi son ricordato di SSN mi son detto: '
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVbhWwgsqQrQLNEaZxCtrQINrLOSBfND3oJFoEeqVxn8vDcs-isaNHaxb6KmDDYxLP6dauFdmUBo9v_srNfiUpD8TpdSIV0Dboe2aS93Dd4tJ35zWAQP_TqLJpyqPAU4sbELeikqIOSG5K/s640/6.jpg)
Thorgal è una saga iniziata nel 1977, scritta da Van Hamme e Rosinsky e pubblicata su Tin Tin, La critica canonica mi obbligherebbe a fare un quadro storico filologico del fumetto,
Agli occhi di un lettore moderno la trama sembrerà estremamente semplice, -come effettivamente è!- Nel primo numero scopriamo che Thorgal Aegirson è un uomo cresciuto senza genitori e che cerca di ottenere la mano di Aaricia figlia di Gandalf il Pazzo capo di una tribù vichinga; dopo un input iniziale non proprio originalissimo i nostri iniziano a trovarsi in avventure sempre più macabre e
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh43yH04ASYLls8t2EwshkoZFf_SE8edYnrrl7CVHlo7F7SUK6o4Um1Vm8mNJ5jcIVVuA618H8FGF2BYqXOShUflh4b7DT0ewyOF0L8iYs_17qylIVNqa2dMOcRWK9RgvsrtD_m68gkJPDU/s400/7.jpg)
In questo contesto vengono inseriti tutta una serie di personaggi enigmatici e affascinanti, che avranno sia una grande funzione nella storia, ma che influenzeranno anche il lettore, ponendo a questo quesiti etici raramente banali o poco performanti, non sono personaggi appiattiti sullo sfondo, ma vivono grazie alle proprie sfaccettature e al proprio ingegno e al proprio animo. Gandalf il Pazzo, Slive la Maga e Thorgal Aergirson che su tutti si erge (almeno per ora) grazie al proprio ingegno e -soprattutto- alla propria statura morale; ciò mi porta a definire Thorgal un fantasy 'amletico' poiché il protagonista e l'ambiente non posseggono ne l'infallibilità, la grandiosità del fantasy epico, né l'oscurità e il relativismo morale del dark fantasy. Thorgal è un uomo buono, un figlio delle stelle con solidi precetti etici, che, nonostante la costante possibilità di fallire, decide di proseguire, di andare avanti, di scegliere la strada giusta, una luce nelle notti oscure che va a ispirare e simboleggiare -si spera- il lettore e ne diventa esempio e guida.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsxckPftX8PHmy8YZtdkEdsHjG8U0DsCwTCbjWjHKUiOB-jwH7P_BmB9wnlpHQ2ZSJWmltOIV_j2JeOGsX4a8ihXPbLP0aJmUIB4hRS4phlSj0WReCJ8QkS4c1Gidig2U-K191u7EvFF5O/s320/3.jpg)
Ultimo punto che voglio trattare piuttosto sinteticamente -scusate per il fatto che vi sto tenendo davanti allo schermo da circa 6 minuti- è il disegno che va a imprezziosire una saga già di per sè ottima. Soprattutto nei primi numeri i disegni sono estremamente funzionali e unici rispetto al panorama della Francia di fine anni '70, uno stile realistico che però mantiene intatta la freschezza e l'emotività di un qualunque tratto caricaturale grazie proprio
all'inserimento e utilizzo di tutta una serie di elementi tra cui occhi grandi, rughe, inchiostri e colori che rendono i personaggi ancor più vividi e concreti nella cellulosa; anatomia e proporzioni sempre corrette, modulazione di inchiostri sempre estremamente curata, infinita attenzione è posta nel curare gli ambienti e i fondali del mondo in cui si muovono i personaggi in modo da dare maggior concretezza così che il lettore si percepisca vicino a Thorgal non solo con l'animo, ma anche con i sensi.
Quindi per concludere, Thorgal è una serie che sto amando profondamente, matura dal punto di vista grafico e narrativo, nonostante l'esperienza degl'autori non fosse poi enorme.
E oggi, in un epoca di oscurità, di ostentata superficialità, di vuoto elitarismo, una stella che danzando, cade risulta essere il più dolce dei fari
Nessun commento:
Posta un commento