lunedì 1 agosto 2016

Come back to the 80: Stranger Things


Salve a tutti, qui è David in Black e ci tengo vivamente a scusarmi con voi. Il punto è che l'estate e la nostra pigrizia hanno vinto sul progetto blog di cui io avevo, inizialmente, acceso la miccia al tutto.

Il punto è che le consegne e gli obblighi ci causano uno stress eccessivo e ci rende il lavoro controproducente creando articoli brutti o articoli fatti solo per le visite.

Il blog non chiuderà; anzi, io credo tutt'ora al progetto blog anche se gli articoli saranno per lo più occasionali e spero voi capiate la nostra scelta.

Noi quando dobbiamo scrivere 
un articolo per la scadenza del 
giorno successivo

Ma bando alle ciance: oggi vi parlo di una serie Original Netflix che ha veramente colpito il sottoscritto per le atmosfere anni 80 e la regia: parliamo di Stranger Things


Stranger Things è una serie del 2016 creata dai Duffer Brothers che narra le vicende di una piccola cittadina americana durante gli anni 80, in particolare Will che, a causa di eventi che non vi racconto per ragioni di Spoilers, sparisce nel nulla e allora la madre, il fratello, lo sceriffo e i suoi amici Mike, Dustin e Lucas indagheranno per trovarlo incappandosi in una ragazza con poteri telecinetici, un'organizzazione nazionale che nasconde esperimenti e extraterresti e alieni capaci di creare dimensioni alternative.


Partiamo col dire il motivo per cui voi dovreste guardare questa serie: il fatto è che ha tutto (e sottolineo tutto) ciò che un amante degli anni 80 può desiderare: bambini alla ricerca degli ignoto, alieni spaventosi, poteri paranormali e la cosa eccezionale è che in tutto e per tutto è fedele a ciò che potevi vedere negli anni 80: dai vestiti ai telefoni, ai giochi che usavano i bambini ai capelli e così via.


La regia è una cosa di magistrale, i piani sequenza, le inquadrature, la CGI utilizzata a volte non è il massimo ma al 99% è una cosa di veramente grandioso e devo fare un appunto speciale agli attori: hanno recitato veramente bene, erano credibili, la parlata chiara anche nei bambini (ciò che difficilmente ti aspetti).
Stranger Things è capace di farti odiare certi personaggi dalla prima volta che appaiono e fartene amare altri fin da subito ma è anche capace di farti ricredere su certi personaggi che avresti abbandonato nel bosco fino a qualche minuto prima.

Insomma: Stranger Things è una serie che va vista sia che siate amanti degli anni 80 o non perché può veramente diventare un cult del genere.

Spero di avervi invogliato alla visione e alla prossima!

giovedì 7 luglio 2016

Olympus - non il migliore della classe ma non vedo perchè bocciarlo

E ancora una volta Cosmo editore (lodiamola un po perché quando le cose si fanno bene, gli onori vengono da se) ci porta una storia (un albo, un volume) che merita di essere letta (?), una storia che forse senza il suddetto editore ci saremmo persi.
La storia è scritta dal blasonatissimo (ormai papà della DC comics) Geoff Johns agli esordi e da un certo (no, davvero, non so proprio chi sia) Kris Grimminger, stupendamente disegnata da Jackson "Butch" Guice in buona forma, già noto dalle parti della cosmo per winter world.
La copertina
Ma veniamo al vivo, la trama è di quanto più banale si possa desiderare, degli studenti (americani) in vacanza in Grecia, trovano nel mar egeo il vaso di pandora e.......ovviamente lo aprono (non so voi ma a me ricorda tanto uno di quei film di serie B che davano a notte inoltrata), ciò coincide con l'attacco di una barca di pirati che guarda caso ha pure sbagliato barca da depredare, l'apertura del vaso scatena una tempesta furiosa, che manda pezzettino per pezzettino la nave dei nostri prodi sulla spiaggia di una misteriosa isola, i pirati e gli studenti (assieme aduna prof) si organizzano per portare il vaso in dono sul monte che sovrasta l'isola, che pare essere proprio l'Olimpo.
Mi scuso in primo luogo per la foto (online non si trovava) e per la qualità.
GUARDATE CHE UNGHIE FASHION
Nulla di nuovo, nulla di rilevante si direbbe, una trama in fondo già vista e rivista, ed è qui che avviene la magia, gli sceneggiatori non si fanno scappare l'occasione succosa di mettere quanta più mitologia greca (anche se abbastanza convenzionale) nei lembi della trama, e soprattutto i personaggi sono ben definiti, saranno anche degli stereotipi, ma sono perfette istantanee riconoscibili fino dal primo sguardo, la professoressa esperta di storia greca, la ragazzetta freganulla tutta azione, il tizietto "io ce provo a fà er figo", il cazzutissimo pirata con un passato di galera in galera, il pirata disertore che pensa per se e fa per tre, sì insomma avete capito.
Lo sviluppo è abbastanza nella norma, vediamo inizialmente prendere il comando della spedizione verso l'Olimpo i pirati, che per l'occasione hanno radunato fior fiore di armi belliche, ma ovviamente dopo un paio di simpatici incontri con ciclopi, idre e uccelli del lago Stinfalo il gruppo si divide e prendono il comando gli studenti, ma il il pirata "pens 4 me fò per 3" (leggasi: pens for mi fò per trii) ovviamente si divide dal gruppo e cerca il momento giusto per prendere il vaso e darsi alla fuga senza studentelli intorno, nel frattempo il gruppo fa un brutto incontro con il Minotauro e un tanto meno bel incontro con il labirinto di Cnosso, ma il pirata "pens 4 me fò per 3" si è già anticipato sul programma e nella notte ha rubato il vaso al gruppo e si è incamminato per il labirinto, ovviamente ha trovato il grosso già fatto con filo d'Arianna già posato verso l'uscita, ma il maltolto viene reclamato da le due sorelle del gruppo (la freganulla biondina e la so tutto io) provocando una bella ferita al simpaticone, tanto che guida il resto del gruppo grazie alle traccie di sangue sia su i passi del pirata che verso l'Olimpo, nell'Olimpo troveranno il coperchio al vaso maledetto? (che ve lo devo pure dire? Dai su, la storia è abbastanza prevedibile in fondo).
 
Sicuramente non un capolavoro immancabile, una lettura leggera, non troppo impegnata, un buon albo d'avventura, la reputo ben godibile, soprattutto per la buona gestione dei personaggi che nella brevità della storia sono trattati in modo buono seppur ancora abbastanza superficiale, le vicende ormai sono tra le più note e non suscita molto stupore, invece il disegno ne suscita parecchio, splash page da far cascare sensibilmente la mascella, impostazione delle tavole abbastanza classica e nella norma.
Riscuse per la foto, ma ditemi voi se non potevo non mettere qui na tavola cosi
Complessivamente un fumetto che non so davvero se consigliare o meno, un buon albo nella sua dimensione da Bmovie, costellato di un po di quell'ingenuità nelle situazioni, ma che fa il suo lavoro a vederci chiaro, un volume da leggere senza grandi pretese, un po come uno stupendo animale da osservare però solo dentro al suo recinto, ma tirando le somme forse merita la sua lettura anche solo per curiosità.


Angolo della citazione (un po ingloriosa e presa a caso, per la mancanza di grandi monologhi o frasi artefatte): "-Ehi, ragazzi! vorrei che mi spiegaste che genere di soccorritori abitano da queste parti, degli dei?  
-non so niente, in ogni caso abbiamo appena incontrato un ciclope, e chi può dire cosa -incontreremmo ancora"

-un Bad Facu molto loquace (per oggi)
un C612 meno invasivo del  solito

lunedì 4 luglio 2016

ANDREA PAZIENZA : GENIO E SREGOLATEZZA DEL FUMETTO ITALIANO

Quando pensiamo alla storia del fumetto italiano i nomi che ci vengono in mente sono tanti :
Tiziano Sclavi ha creato Dylan Dog ( che quest'anno andrà a compiere 30 anni) , Milo Manara portò alla luce Miele un personaggio del fumetto erotico, Silver fece nascere e fa vivere Lupo Albero .
Potrei andare aventi per molto .ma i nomi scritti sopra bastano a farci capire quanto il fumetto italiano ha rivoluzionato il mondo stesso del fumetto .
Esattamente 60 anni fa ,nasceva per me il più grande genio del fumetto italiano : Andrea Pazienza detto "IL PAZ".

In occasione di questo anniversario , un iniziativa editoriale era d'obbligo . La Repubblica decide per questo motivo di far rivivere il genio con tutte le sue opere 
La collana è composta da 20 volumi con cadenza settimanale al costo di 10 euro al volume .

L'occasione che è capitata a tutti noi non è solo un immensa fortuna dato che abbiamo la possibilità di leggere o rileggere capolavori del fumetto mondiale ma anche un opportunità di approcciarsi alle opere meno conosciute .
Il volume che ha aperto questa collana è stato Penthotal , che Andrea scrisse nel suo periodo universitario per descriverci la spensieratezza  giovanile e nello stesso tempo le battaglie  per i propri diritti che oggi non vengono fatte . Leggere questo volume oggi è un piacere , fatelo vi piacerà.

La collana continua con il personaggio che a reso IL PAZ conosciuto al grande pubblico : Zanardi per gli amici "Zanna".
Se mi dite chi è per te Pazienza vi dico basta leggere Zanardi . I 2 volumi che compongono le storie di Zanardi sono qualcosa di fenomenale , mostrano  l'autore com'è a 360 gradi nel bene e nel male , la sua vita , i suoi amici , il suo amore ma soprattutto l' odio verso il sistema che non accetta e mai accetterà e le sue disavventure amorose che vanno a rispecchiare il modello di giovane del 2000 , che non vuole stare sui libri universitari ma pensa a fare la cosiddetta "bella vita".

L'ultimo volume che vi segnalo è il numero 5 : Pompeo . Quando la lessi mi fece un effetto molto strano pensai ma come fa uno scrittore , un autore , un personaggio , un genio a essere cosi diretto ma nello stesso tempo a lasciarti quasi spaesato senza una meta dopo quella lettura .
Nel corso della lettura ,veniamo a conoscenza di Pompeo, insegnante di disegno a Bologna ,che come il fumettista ( un altro autoritratto  ) tenterà più volte il suicidio per overdose di eroina . Molto di impatto che ti lascia senza fiato , una lettura difficile e semplicemente imperdibile .


Ogni albo di questa collana merita la lettura e tutti chi più chi meno vi lascerà un segno nella vostra esperienza da lettore . 
In conclusione vi consiglio di prendere questa collana settimanale senza ombra di dubbi , nonostante il prezzo che vi può bloccare , il contenuto e il formato vi farà investire in questa opere e vi farà immergere in un 'esperienza che non potete lasciarvi sfuggire . IL TRENO PASSA UNA SOLA VOLTA .

PREGI DELLA COLLANA :
- il paz in edicola capita solo una volta nella vita 
-il formato vale la spesa fatta
- Penthotal , Zanardi , Pompeo, Bestiario, Le ultime opere e gli altri volumi valgono molto più del prezzo .
-interventi a inizio e fine volume di fumettisti e intellettuali che danno un qualcosa in più all' 'opera che in passato poteva sembrare difficile da capire 
-opere immortali 

DIFETTI DELLA COLLANA 
- la cadenza settimanale blocca buona parte dei lettori

LucaasGAME7 Simoo



PAPERI: UN PUGNO NELLO STOMACO

La Shokdom oggi rappresenta l'idea di opportunità per molti giovani fumettisti italiani .
Nel 2016 abbiamo nomi illustri basta pensare a l'enorme successo che ha Zerocalcare oppure la passione che  tutti noi abbiamo verso il super non - eroe Rat Man .
Tutta questa luce , fa ombra da tempo a tanti giovani che cercano di far diventare una semplice passione un lavoro .

I fratelli Marco e Giulio Rincione sono stati in grado di creare quello che non succedeva da tempo tempo in italia : UN PICCOLO CAPOLAVORO.
Il loro progetto si concluderà a Settembre ma nel frattempo parliamo degli altri 2 volumi già disponibili .
Come spesso accade le opere poco conosciute passano in sordina o vengono dimenticate ma questo non deve essere quel caso .

Il primo volume come potete vedere dalla foto sopra vi fa capire come mai il titolo sia cosi diretto.
Il fumetto stesso è crudo ,  ti colpisce , ti lascia claudicante e senza fiato .
Paper Ugo racconta in 30 pagine la vita fatta di solitudine , mancanza di affetto e di amicizie di un papero . Il modo di scrivere e di raccontare le vicende anche se molto brevi ci fanno immergere direttamente in un acqua torrida e ricca di insidie , non sappiamo come comportarci ,sappiamo solo che vorremo che il fumetto finisse subito o non averlo mai iniziato .


Come se non fossimo già affascinati e nello stesso tempo scossi dopo aver letto Ugo , qualche mese dopo ci ritroviamo tra le mani qualcosa di addirittura superiore : Paper Paolo.

Gli occhi osservateli bene per alcuni secondi .... Ecco questi occhi sono quelli della follia , l'animale che prende il sopravvento su di noi e non ci lascia pace , ci conduce a fare del male a tutto ciò che ci sta intorno e a chi ci vuole bene .
Il tema di Paolo è l'abuso sessuale , lo stupro , la superiorità maschile e la sottomissione femminile .
Come accade anche con Ugo, i fratelli Rincione mettono in scena questi personaggi con un sapore alquanto crudo ,  straziante e anche nauseabondo.


Avendo letto questo articolo molti di voi si diranno ma allora perchè leggerlo ? Io vi rispondo dicendovi: tutti noi abbiamo un vizio,  chi il gioco , chi il fumo , chi una particolare cibaria ecc..
Nel mondo del fumetto il vizio corrisponde alla droga : tutti noi vorremmo drogarci di qualcosa di molto bello , Paperi rappresenta la droga che tutti noi vorremmo assumere che a differenza di quella vera non ti sballa o ti appaga per poco tempo ma te la porti dentro per tutta la tua vita e per giorni interi non dimenticherai mai frasi come : CON LA PIPA IN BOCCA GUAI A CHI LA TOCCA contenuta nel volume di Paolo .
La nostra vita deve essere fatta di momenti belli e momenti meno belli , leggendo questi due volumi probabilmente non sarete  cosi entusiasti nell'immediato e sicuramente direte " che lettura strana , la devo rileggere , la vorrei capire ".Quando il fumetto vi fa questo effetto in gergo si chiama CAPOLAVORO .
LucaasGAME7 Simoo

sabato 2 luglio 2016

DOOM : MEGLIO NON FARLO !!!

Quando a l'E3 2015 nella sua conference Bethesda disse "Il 2016 sarà l'anno del ritorno del creatore del genere FPS" ,tutti i fan pensarono "Era ora , ma ci voleva tanto".

In realtà si trattava di una remastered o come in questo caso , un capitolo studiato per le nuove console ma non catalogabile come un vero e proprio DOOM( uno speen-off lo possiamo chiamare cosi).Tutto ciò ha fatto storcere il naso al sottoscritto che ha iniziato ad avere i primi dubbi sulla qualità finale del titolo,anche se era oggettivamente troppo presto per dare giudizi.

Pensiamo al caso di CRASH , SONY lo vuole riportare in auge con una remastered dei primi 3 capitoli della serie pensando di far breccia nei nostri cuori e sopratutto lo fa perchè di marketing se ne intende .



Entrambi i giochi hanno una cosa in comune : sono oggi semplicemente vecchi , attenzione non ho detto obsoleti ma giocandoli oggi risultano anziani . 
La prima frase che ho detto mettendo il disco PS4 ( si lo so va giocato su PC) è : "ma non era meglio non farlo" .Fermiamoci un attimo a pensare , i giochi FPS sono nati grazie a DOOM e nel 2016 questi hanno più di 20 anni di vita.
Di questi tempi abbiamo visto i cosidetti "TATTICI" prendere il sopravvento anche e sopratutto grazie a Counter Strike . 



Il genere di DOOM è ARENA , quello che in passato era chiamato FPS VELOCE , o quando osservavamo una partita di professionisti su PAIN KILLER  dicevamo "  ma quanto sono abili e scattanti quelli "

Ormai lo avrete capito , questa NON  E' UNA RECENSIONE( quella arriverà su ONE PIECE quanto prima) ma una critica all'industria .
Il gioco come tutti quelli Bethesda ha tante possibilità. 
ID SOFTWARE però si è messa un obiettivo in testa fin dall'inizio : far giocare più gente possibile al suo multiplayer fino alla chiusura dei server. ERROREEE!!!!
Chi compra oggi DOOM non vuole giocare a una versione più veloce e più stabile di HALO con l'unica differenza per lo SNAPMAP ,( possibilità di creare mappe multigiocatore e condividerle online , un pò come succede con i mondi di minecraft ) ma la campagna .

Negli anni 90 non si giocava a DOOM per competere online ma per competere singolarmente .
La frase che ho scritto sopra leggetela più volte e quando l'avrete assorbita pensate a un SOULS di oggi e a DOOM. Sono difficili entrambi e la cosa che gli accomuna è che i SOULS sono i DOOM di oggi .
Non tutti possono giocare online , ma vogliono competere con chi ....... bhe con se stessi .
La formula che pensiamo abbiano creato i DARK,DEMON E BLOODBORNE  non nasce nel 2000 ma bensi nasce con la campagna degli FPS ARENA ( doom , pain killer , serious sam , wolfenstein 3d) .
Se anche la campagna per quanto molto divertente e molto competitiva a alti livelli , fa acqua da qualche parte possiamo parlare di CAPOLAVORO?
In pochi lo hanno fatto , tutto sommato il gioco è DOOM ( e si vede ) ma fa acqua ribadisco da tutte le parti o almeno si salva almeno nella campagna ( e non sempre) .

IBERNATE I CAPOLAVORI FIN DA SUBITO ... ORAAA!

LucaasGAME7 Simoo

mercoledì 29 giugno 2016

UNDERTALE: UNA VENTATA D'ARIA FRESCA IN UN MONDO DOVE I GIOCHI PUNTANO SOLO ALLA GRAFICA!

Ciao a tutti, io sono David in Black ed oggi non ci occuperemo di una recensione di un fumetto ma un vero e proprio elogio ad Undertale: videogioco del 2015 nato dalla mente geniale di Toby Fox.

Nato attraverso un crowdfunding su kikstarter, Undertale fu rilasciato per la prima volta il 15 settembre nel 2015 e subito la critica e il pubblico lo accolsero in maniera tale che in soli pochi mesi fecero diventare Undertale uno dei giochi cult del periodo.

Ma dove nasce il successo di tutto ciò? Sin dal gameplay: semplice -come per ogni RPG che si rispetti- ma allo stesso tempo coinvolgente grazie ad una caratterizzazione dei personaggi tale da renderli credibili e quasi realistici dal punto di vista della mentalità e dell'atteggiamento. 

E ci sono pure gli anime fag

Un altro aspetto che ha colpito la community dei videogiocatori è stata la capacità dei personaggi di Undertale di sfondare la cosiddetta 'quarta parete' ed interagire con il giocatore o cambiando atteggiamento in base alle azioni compiute dal personaggio tramite i precedenti salvataggi

Flowey che capisce che noi abbiamo
 già esplorato l'Underground

Un altro fattore che pochi ne parlano ma che io ho apprezzato molto di questo gioco sono le variabili: ad esempio si può cambiare il finale solamente facendo una scelta diversa dalla run che si stava percorrendo fino in quel momento (su Undertale ci sono 3 grandi finali: neutrale, genocidio e pacifista. La neutrale ha un bel po' di variabili possibili) e ciò lo trovo un metodo molto ingegnoso per trovare vari easter egg o per scoprire tutto di questo gioco.

Annoying dog, cioè Toby Fox 
che si creato all'interno di Undertale

Undertale ha ''spopolato'' anche per il fatto che ognuno può approcciarsi al gioco in qualunque maniera possibile proprio per la sua versatilità di finali e anche per il fattore immedesimazione che il giocatore si trova verso il personaggio di Frisk: il protagonista di tutto; un bambino che può essere considerato sia maschio, sia femmina, con una maglietta blu con una riga violacea e gli occhi a ''mandorla'' (perché sono due fessure, non possono essere considerati occhi)

Il prof. Oak alle prese con il 
protagonista di Undertale

Che si comporta in modo tale da non essere considerato né di un sesso, né dell'altro causando un'immedesimazione del giocatore quasi totale e facendolo toccare livelli emotivi che difficilmente se ne andranno dall'animo di chi gioca ad Undertale -esperienza personale: mi ricordo ancora quando ho finito per la prima volta Undertale; veramente una esperienza magica-

Serviva un'immagine di transizione... 
e allora ne ho messa una in tema

Adesso ho finito la parte ''spoiler free''; adesso inizierò a parlare dei finali in sé per sé perciò: se non aveste giocato ad Undertale e vorreste provare non continuate con la lettura; invece, se siete dei veri temerari e dei veri amanti del brand o semplicemente ci avete giocato continuate perché adesso arriva la parte interessante.

Come accennato in precedenza adesso tratterò dei tre finali con -detto anche questo in precedenza- ovvi spoiler e detto ciò iniziamo subito:

> Finale neutrale: è il finale più comune in Undertale che si attuerà quando il giocatore ucciderà almeno un mostro o ne terrà in vita almeno uno.
Questo finale ha un numero veramente interessante di variabili e basta andare su Youtube e cercare ''Fine di Undertale senza morte di -nome di qualunque personaggio principale- '' per constatare voi stesso quante variabili sono possibili.
Questo è stato anche il mio primo finale all'interno di questo gioco perché ho deciso di risparmiare alla fine Flowey innescando proprio il meccanismo del finale neutro.

Il boss del finale neutrale:
Omega Flowey

> Finale pacifista: è il finale che si raggiunge in Undertale senza aver ucciso nessuno e, secondo me, è anche il finale più gratificante perché il gameplay di Undertale ti mette in condizione tale da poter interagire con il nemico e farlo desistere dalle sue intenzioni omicide verso di te ed è veramente interessante e gratificante arrivare alla fine di questo gioco senza aver fatto del male a nessuno.
E' anche il più bel finale a livello di trama perché combacia tutto ciò che con il finale neutrale ha lasciato aperto mostrando anche il personaggio di Asriel -che è graficamente e caratterialmente il mio personaggio preferito dell'intero gioco.

Asriel Dreemurr, il boss del finale pacifista

> Finale genocida: è il finale che si raggiunge dopo aver ucciso TUTTI -sì, anche tutti i mostri casuali che trovate in giro- i mostri dell'Underground e devo fare una menzione d'onore al creatore Toby Fox ad avere aggiunto un grado di difficoltà veramente alto per raggiungere quel finale desolante e triste che è l'Underground senza la presenza di nessun mostro.
Il finale genocida comporta affrontare Sans che, arrabbiato per la morte del fratello causata da voi, vi attaccherà con tutte le sue forze comportando una sfida veramente di livello elevato.
Questo finale non l'ho ancora raggiunto ma ho visto decine di gameplay, teorie, approfondimenti e lavori dei fan su questo finale che ormai lo conosco come le mie tasche.

Sans, il vero boss finale -a causa
 della sua difficoltà- del finale genocida
con la sua 'frase famosa'

Credo che sia tutto ciò che dovevo dirvi su Undertale. Spero di avervi trasmesso l'amore che provo per questo gioco e di avervi invogliati a prenderlo e a giocarvi a vostra volta.
Ditemi nei commenti se apprezzate Undertale e chi è il vostro finale e personaggio preferito.


Detto ciò alla prossima!

venerdì 24 giugno 2016

PAFF! finalmente un festival del fumetto per Modena

Personalmente ne sentivo proprio il bisogno di una fiera del fumetto tutta Modenese, infatti questo Paff! è il primo evento completamente dedicato al fumetto a Modena, a differenza del Cos-mo che divide il suo spazio in zona fiere con dischi, modellismo e elettronica.
la locandina ad opera di Daw
Una prima edizione davvero piena. La fiera si teneva all'Ostello Modena San Filippo Neri (sotto al cavallo-nero-zampe-lunghe come amo chiamarlo io) con un'anteprima il 14 maggio e l'evento il 18 e il 19 giugno (sì lo so, sono in ritardo, non rompetemi il cazzo ho avuto da fare ero molto impegnato a elaborare l'intensa esperienza), il tema di questa prima edizione era la comicità; il programma era molto fitto e sopratutto con autori selezionati al meglio e, possiamo notare alcuni dei migliori autori sul campo da anni.
Riporto il programma con gli incontri più succosi:
14 maggio
Ore 19.00: Anubi con gli autori Simone Angelini e Marco Taddei
18 giugno
Ore 10.30: “La comicità dell'assurdo, come funziona?” con Davide Berardi in arte Daw (grazie per la "locandina" dell'evento: è davvero bella)
Ore 16.30: “La satira politica e religiosa” con il duo Paguri: Emiliano Pagani e Daniele Caluri.
Ore 18.30: "Mondo Disney" con Stefano Intini e Corrado Mastantuono.
19 giugno
Ore 16.30: “La comicità italiana” con i grandi maestri modenesi: Guido De Maria, Silver (in verità lui è di Carpi gnè gnè) e Clod, contributo video di Francesco Guccini e di Leo Ortolani.
Ore 18.30: “Il genere comico giapponese” con lo youtuber Dario Moccia e Mattia Dal Corno (che è l'unico a cui sono stato *sorrisetto falso*)

In particolare sono rimasto di pietra per gli autori, Silver (Lupo Alberto, Cattivik) che non poteva mancare essendo della zona, Stefano Intini e Mastantuono (ottimi autori Disney), Simone Angelini e Marco Taddei (Anubi) che assolutamente non mi aspettavo per nulla a questo evento (peccato non esserci stato ero estremamente interessato e personalmente attratto verso l'opera), Daw (A come ignoranza), Emiliano Pagani e Daniele Caluri (Don Zauker) e un Dario Moccia (ha scritto qualcosa ma meglio chiudere la parentesi con un "boiadeèèèèèè" che afferrate subito il concetto) tattico che non poteva mancare.
Mosaico degli ospiti
L'evento era ovviamente dominato dalla Panini (che praticamente fa sede non lontano da dove si svolgeva l'evento), sia come autori che come stand. Parlando appunto di stand se ne potevano contare pochi e con materiale ristretto e fin troppo selezionato, (ma è la prima edizione e non ne faccio un difetto), una piccola mostra con alcune tavole, punto forte in definitiva quello di contare di più sugli autori, segno di un attenzione più specifica al visitatore, lodevole la presenza integrale di conferenze esclusivamente nostrane (no cosplayer, no giappominkioni).
Personalmente ho vissuto poco l'evento, ma averlo qui dove abito da anni mi rende felice e fiero, purtroppo sono andato a fare un salto solo Domenica 19 giugno, giusto in tempo per la chiusura della conferenza di Moccia e qualche acquisto improvvisato.

picolla galleria della picolla mostra



 
Cartellone colletivo degli ospiti
In conclusione una prima edizione estremamente positiva, spero che quello che per quest'anno è un piccolo evento cresca diventando una fiera vera e propria, ma mantenendo, spero, questa mentalità.

Inoltre per sostenere il fesival vi consiglio caldamente di mettere mi piace alla pagina facebook.
-Bad Facu