giovedì 7 luglio 2016

Olympus - non il migliore della classe ma non vedo perchè bocciarlo

E ancora una volta Cosmo editore (lodiamola un po perché quando le cose si fanno bene, gli onori vengono da se) ci porta una storia (un albo, un volume) che merita di essere letta (?), una storia che forse senza il suddetto editore ci saremmo persi.
La storia è scritta dal blasonatissimo (ormai papà della DC comics) Geoff Johns agli esordi e da un certo (no, davvero, non so proprio chi sia) Kris Grimminger, stupendamente disegnata da Jackson "Butch" Guice in buona forma, già noto dalle parti della cosmo per winter world.
La copertina
Ma veniamo al vivo, la trama è di quanto più banale si possa desiderare, degli studenti (americani) in vacanza in Grecia, trovano nel mar egeo il vaso di pandora e.......ovviamente lo aprono (non so voi ma a me ricorda tanto uno di quei film di serie B che davano a notte inoltrata), ciò coincide con l'attacco di una barca di pirati che guarda caso ha pure sbagliato barca da depredare, l'apertura del vaso scatena una tempesta furiosa, che manda pezzettino per pezzettino la nave dei nostri prodi sulla spiaggia di una misteriosa isola, i pirati e gli studenti (assieme aduna prof) si organizzano per portare il vaso in dono sul monte che sovrasta l'isola, che pare essere proprio l'Olimpo.
Mi scuso in primo luogo per la foto (online non si trovava) e per la qualità.
GUARDATE CHE UNGHIE FASHION
Nulla di nuovo, nulla di rilevante si direbbe, una trama in fondo già vista e rivista, ed è qui che avviene la magia, gli sceneggiatori non si fanno scappare l'occasione succosa di mettere quanta più mitologia greca (anche se abbastanza convenzionale) nei lembi della trama, e soprattutto i personaggi sono ben definiti, saranno anche degli stereotipi, ma sono perfette istantanee riconoscibili fino dal primo sguardo, la professoressa esperta di storia greca, la ragazzetta freganulla tutta azione, il tizietto "io ce provo a fà er figo", il cazzutissimo pirata con un passato di galera in galera, il pirata disertore che pensa per se e fa per tre, sì insomma avete capito.
Lo sviluppo è abbastanza nella norma, vediamo inizialmente prendere il comando della spedizione verso l'Olimpo i pirati, che per l'occasione hanno radunato fior fiore di armi belliche, ma ovviamente dopo un paio di simpatici incontri con ciclopi, idre e uccelli del lago Stinfalo il gruppo si divide e prendono il comando gli studenti, ma il il pirata "pens 4 me fò per 3" (leggasi: pens for mi fò per trii) ovviamente si divide dal gruppo e cerca il momento giusto per prendere il vaso e darsi alla fuga senza studentelli intorno, nel frattempo il gruppo fa un brutto incontro con il Minotauro e un tanto meno bel incontro con il labirinto di Cnosso, ma il pirata "pens 4 me fò per 3" si è già anticipato sul programma e nella notte ha rubato il vaso al gruppo e si è incamminato per il labirinto, ovviamente ha trovato il grosso già fatto con filo d'Arianna già posato verso l'uscita, ma il maltolto viene reclamato da le due sorelle del gruppo (la freganulla biondina e la so tutto io) provocando una bella ferita al simpaticone, tanto che guida il resto del gruppo grazie alle traccie di sangue sia su i passi del pirata che verso l'Olimpo, nell'Olimpo troveranno il coperchio al vaso maledetto? (che ve lo devo pure dire? Dai su, la storia è abbastanza prevedibile in fondo).
 
Sicuramente non un capolavoro immancabile, una lettura leggera, non troppo impegnata, un buon albo d'avventura, la reputo ben godibile, soprattutto per la buona gestione dei personaggi che nella brevità della storia sono trattati in modo buono seppur ancora abbastanza superficiale, le vicende ormai sono tra le più note e non suscita molto stupore, invece il disegno ne suscita parecchio, splash page da far cascare sensibilmente la mascella, impostazione delle tavole abbastanza classica e nella norma.
Riscuse per la foto, ma ditemi voi se non potevo non mettere qui na tavola cosi
Complessivamente un fumetto che non so davvero se consigliare o meno, un buon albo nella sua dimensione da Bmovie, costellato di un po di quell'ingenuità nelle situazioni, ma che fa il suo lavoro a vederci chiaro, un volume da leggere senza grandi pretese, un po come uno stupendo animale da osservare però solo dentro al suo recinto, ma tirando le somme forse merita la sua lettura anche solo per curiosità.


Angolo della citazione (un po ingloriosa e presa a caso, per la mancanza di grandi monologhi o frasi artefatte): "-Ehi, ragazzi! vorrei che mi spiegaste che genere di soccorritori abitano da queste parti, degli dei?  
-non so niente, in ogni caso abbiamo appena incontrato un ciclope, e chi può dire cosa -incontreremmo ancora"

-un Bad Facu molto loquace (per oggi)
un C612 meno invasivo del  solito

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